Cosa vedere
Cosa vedere e curiosità
Cenni di Storia
Circa le origini della città di Trieste, la storia si intreccia al mito. Una antichissima leggenda narra che il fondatore della città fosse Tergeste, un amico di Giasone e degli Argonauti e che qui volle fermarsi.
Nella prima metà del 3000 a.C. tribù protovenete si insediarono sull’odierno Colle di San Giusto, ove si sviluppò il villaggio. In merito all’etimologia del nome di Trieste, ci sono due ipotesi.
L’antica Tergeste, divenne colonia romana intorno al 178 a.C. collocandosi sul Colle di San Giusto ed era costituita da una piccola fortificazione dotata di mura, e da qui si espanse l’antico e fiorente villaggio, grazie anche all’importanza degli scambi commerciali che avvenivano via mare. Con la caduta dell’Impero d’Occidente, inizia un periodo buio: con le invasioni barbariche, la città cadde sotto il dominio dei Goti, poi cacciati dall’imperatore bizantino Giustiniano, finché nel 568 Trieste viene distrutta dai Longobardi.
Nel 1202 il doge Enrico Dandolo assoggetta la città al dominio della Serenissima.
Nel Medioevo alla fine del XIII secolo Trieste, era un comune libero ed allora vennero anche coniate le prime monete. Di quel tempo è originaria anche l’alabarda che è il simbolo di Trieste.
Nel 1382 arriva la protezione del duca Leopoldo d’Austria destinata a durare per circa cinque secoli.
Tra il 1700 e il 1800, la città passa per tre occupazioni napoleoniche.
Nel 1920, dopo che i bersaglieri nel 1918 sbarcarono con l’”Audace” al molo San Carlo (oggi molo Audace), Trieste fu ufficialmente incorporata al Regno d’Italia..
Dopo il tormentato e tragico periodo passato nell’ultima guerra, Trieste tornò ad essere annessa all’Italia solo il 26 ottobre 1954.
Cosa visitare a Trieste
Siti di particolare interesse storico, naturalistico e culturali del Territorio del F.V.G. da visitare durante la permanenza al Triskell, -a parte le tipiche e più note attrattive del Castello di Miramare e quello di San Giusto, i vari musei che offre la città e l’Altipiano Carsico triestino sono:
Castello di Miramare
Per visitare il Castello di Miramare: www.castello-miramare.it
Castello di San Giusto
Per visitare il Castello di San Giusto: http://www.castellodisangiustotrieste.it/
Castello di Duino
Per visitare il Castello di Duino: www.castellodiduino.it
Grotta Gigante
Per visitare la Grotta Gigante: http://www.grottagigante.it/
Villa Revoltella
Villa Revoltella e il suo Parco, a due passi dal Boschetto del Ferdinandeo (direzione Ospedale), merita sicuramente una visita. In via Carlo De Marchesetti, 37.
L'ingresso si presenta con la pregiata cancelleta in ferro, la chiesa in pietra del Carso dell'architetto praghese Kranner, il laghetto popolato da pesci rossi e tartarughe, le gloriette e le antiche scuderie.
A seguire, la residenza chalet, costruita dopo il 1860 su progetto del architetto berlinese Hitzig, in uno stile semplice che si inserisce nell'ambiente naturale, e le serre di vetro e ghisa affacciate sul tipico giardino all'italiana.
Infine, l'area della scalinata con la statua di Pinocchio sulla fontana e il sottostante campo giochi con il campo di basket, la pista di pattinaggio e numerose attrezzature ludiche di vario genere.
Dall'ingresso partono una serie di vialetti pavimentati con un triturato di coccio dal caratteristico colore rosso, intervallati da aiuole verdi ben curate con specie tappezzanti e fiorifere e grandi alberi secolari. Il parco è un vero è proprio polmone verde della città in cui perdersi piacevolmente tra essenze pregiate e lussureggianti e dove si potrà ammirare anche una collezione di rose antiche.
Attorno alla Villa aleggia un'atmosfera misteriosa. C'è infatti una leggenda su Miya, l'antimateria, la dama che appariva sotto ad un albero al Barone Revoltella durante la sera, e dove, a memoria di ciò, è stata posizionata una targhetta.
Giardino di Villa Engelmann
Il parco che un tempo costituiva la pertinenza di Villa Frida, è situato al numero 5 di via Chiadino.
Progettato contestualmente alla Villa nel 1840 per incarico di Francesco Ponti di Milano, e completata nel 1843. Diventò nel 1888 proprietà di Frida Engelmann e nel 1938 passò a Guglielmo Engelmann; il figlio di Guglielmo, Werner Engelmann donò il parco alla città.
Il giardino che occupa circa 14.000 mq., è stato oggetto di ristrutturazione nel 1980. Ideato ed eseguito con un alto contenuto progettuale, ha vinto nel 1998 il premio Milflor come miglior realizzazione in ambito pubblico di media-piccola grandezza.
Nel giardino sono stati utilizzati gli elementi tipici del pensiero paesaggista nordico, con specie fiorifere ed arbustive a fioritura scalare; in ogni stagione si puo’ passeggiare potendo contemplare una ricchezza di forme e colori.
L’area è piacevolmente arredata con panchine, un pergolato ed un gazebo per la sosta e attrezzature ludiche per i bambini di diversa età, compresa una pista per il pattinaggio con un’originale copertura di legno, ove si svolgono anche spettacoli estivi.
Orto Botanico
Il Civico Orto Botanico è di proprietà del Comune di Trieste e fa parte dei Civici Musei Scientifici. All’Istituto è associata una riserva naturale formata dal bosco Biasoletto e bosco Farneto (in tot. 90 ettari), a pochi chilometri in discesa verso città, dal Ferdinandeo.
Il Civico Orto Botanico pubblica regolarmente l’Index Seminum, dove vengono di anno in anno elencate le specie di cui si offrono i semi, complete di tutti i dati di raccolta. Tale elenco viene inviato a molti altri orti botanici del mondo per uno scambio gratuito tra istituti scientifici.
Per facilitare la visita nell’ infopoint, vicino l’entrata, sono presenti le mappe e le tabelle esplicative in italiano e inglese.
Tutte le collezioni sono evidenziate sul posto con tabelle descrittive. Le singole piante sono etichettate con la nomenclatura scientifica e contenuti diversificati a seconda delle caratteristiche della zona nella quale sono ospitate.
Tutto il Giardino, è suddiviso per zone:
1. Piante spontanee
Questa sezione è in allestimento. Si provvederà ad un accurato ripristino delle aiuole storiche, prediligendo le specie più interessanti del territorio triestino, dell’Istria e delle regioni adiacenti.
2. Piante da appartamento
All’inizio del percorso dedicato alle piante velenose “l’orto dei veleni”, sono esposte le più diffuse piante d’appartamento tossiche o letali.
3. Piante ornamentali
Nelle aiuole poste lungo il perimetro dell’orto, sono ospitate alcune collezioni di piante ornamentali (Hedera – edera, Hydrangea – ortensia, Hosta – hosta, Helleborus – elleboro, Paeonia – peonia, Rosa – rosa, Viola – viola), bulbose a fioritura primaverile (Crocus – crochi, Galanthus – bucaneve, Eranthis – piè di gallo) ed autunnale (Sternbergia – zafferanastro giallo).
4. Florilegio di piante magiche
In un’aiuola disegnata su una trama di suggestioni esoteriche, arricchita con una fontana di pietra, simbolo della trinità, sono raccolte le principali piante dai significati magici, religiosi e mitologici. La magia è metafora del rapporto con la natura, fondamento dell’edificio mentale che l’uomo erige contro l’indistinto, stimolo per la conoscenza di tradizioni spesso basate su poteri officinali, o su tabù dettati dall’effettiva pericolosità del vegetale. Non quindi un incentivo alla superstizione.
5. Giardino dei semplici
Il giardino dedicato alle piante officinali segue un criterio sistematico (Pignatti, 1982). La scelta delle specie si è basata sull’elenco delle piante iscritte alla Farmacopea Ufficiale della Repubblica Italiana, integrato con quelle presenti in studi di etnobotanica del Friuli-Venezia Giulia (Lokar, Poldini, Rossi), su liste storiche (Marchesetti) e su ricerche riguardanti le piante officinali del Litorale Austro-Ungarico (Tominz, 1881).
6. Fiori di loto
Nelle vasche sono collocate diverse specie acquatiche tra cui una collezione di fiori di loto (Nelumbo sp.), in piena fioritura nel mese di luglio ed agosto, con colori cangianti nelle sfumature del rosa bianco e giallo.
7. Piante alimentari
Dopo accurate ricerche di fitoalimurgia (alimentazione con piante spontanee) si è giunti ad organizzare questa zona in base ai diversi ambienti di crescita delle singole specie, così da facilitarne il riconoscimento in natura.
8. Giardino formale
Nelle ordinate aiuole delimitate da basse siepi di bosso, sono raccolte alcune collezioni di piante ornamentali che fioriscono in diversi periodi dell’anno. I generi, qui rappresentati da molte specie diverse, sono: Helleborus (elleboro – fi. II-IV), Narcissus (narciso – fi. XI-V), Paeonia (peonia arbustiva – fi. III-V), Iris (giaggiolo – fi. II-VII), Hydrangea (ortensia – fi. IV-IX), Hosta (hosta – fi. V-VII), Rosa (rosa – fi. V-X), Salvia (salvia – fi. IV-XI).
9. Tinte d’erbe – Sezione piante Tintorie
La scelta di dedicare un settore ad una collezione di piante tintorie è nata dal desiderio di far conoscere alcune delle principali specie storicamente usate dai tintori, alle quali sono affiancate le spontanee di uso più limitato e locale, e le esotiche che mal sopportano i nostri rigidi inverni e devono essere protette nelle serre.
10. Piante utili
In seguito ad un attento restauro delle strutture e della viabilità, questa sezione ospiterà le principali “piante dell’uomo”, cioè quelle che per usi diversi (alimentari, cosmetici, tessili) hanno accompagnato la storia e le vicende dell’umanità.
11. L’orto dei veleni – Sentiero piante velenose
Questo percorso guidato ci permette di conoscere più da vicino alcune piante velenose. Per ciascuna di esse vengono fornite informazioni scientifiche, accompagnate da curiosità ed impieghi. Il sentiero si propone anche di evidenziare ciò che di buono il veleno racchiude: nelle note farmacologiche citate in etichetta, si riportano gli utilizzi terapeutici delle varie sostanze tossiche.
12. Percorso Geopaleontologico
Percorso formato da circa venti stop che rappresentano le rocce e i fossili più comuni del Carso Triestino. I campioni sono presentati in ordine temporale, dai più antichi (Aptiano-Albiano) ai più recenti (Quaternario).
Musei Civici Trieste
(Link cliccabili)
Attrattive nei dintorni e in regione F.V.G.
Carsiana
Il Giardino Botanico Carsiana, dedicato alla flora e agli ambienti del Carso. Raccoglie 600 specie vegetali del Carso italiano e sloveno, collocate nei rispettivi ambienti naturali. Si trova in Carso sull'Altipiano triestino, a Sgonico. http://www.carsiana.eu/
La Grotta del Dio Mitra
La grotta del Dio Mitra, nell’area delle fonti del Timavo, è una preziosissima reliquia del passato, una finestra sulla storia più antica. Si tratta di una cavità naturale in cui si praticava il culto misterico del dio Mitra, diffuso nel mondo romano dalla fine del I secolo sino al trionfo del cristianesimo. Al centro della grotta si trovano due banconi paralleli e tra di essi un blocco di calcare, squadrato, su cui veniva spezzato il pane durante le cerimonie religiose.
Sulla parete di fondo trova spazio il calco di una lapide sostenuto da delle colonnine: raffigura il dio Mitra mentre uccide il toro primigenio. Così recita la dedica: “All’invitto dio Mitra Aulo Tullio Paumniano offre per la sua salute e per quella dei suoi fratelli”. Nella grotta, inoltre, sono state trovate moltissime offerte: circa 400 monete, la più antica delle quali fu coniata da Antonino Pio, 160 lucerne e un gran numero di vasetti, tutti databili tra il I e il V secolo d.C.
Il tempio Mitreo di Duino è l’unico, in tutto il mondo, ad essere situato in una grotta ed è uno dei più antichi mai scoperti.
La grotta del Dio Mitra è piuttosto nascosta ma di facile accesso. Dista circa due chilometri dalle fonti del Timavo, in direzione di Duino. Si percorre la statale 14, sino al bivio che porta al centro di Duino.
Su appuntamento con la Sovrintendenza alle belle arti: il Tempio di Mitra, l’unico tempio mitraico-ipogeo rinvenuto in Europa, e probabilmente uno dei più integri e completi. Per visitare la Grotta del Mitreo a Duino: http://www.turismofvg.it/Siti-Archeologici/Grotta-del-Mitreo
L'Ipogeo Celtico
Per visitare l'Ipogeo Celtico di Cividale del Friuli: http://www.turismofvg.it/Siti-Archeologici/Ipogeo-Celtico
– Zona delle Foci del Timavo e San Giovanni in Tuba
Per saperne di più, visitare il sito www.retecivica.trieste.it e www.regione.fvg.it